Titolo dell’opera: Questi Fantasmi! (1945)
Autore: Eduardo De Filippo.
Genere: Commedia fantastica in tre atti di E. De Filippo.
Durata: 150 minuti.
Breve delineazione della trama e note di regia:
In un appartamento di un palazzo secentesco vengono ad abitare Pasquale Lojacono e la giovane moglie Maria. All’insaputa di Maria, Pasquale ha un accordo con il proprietario, per cui, in cambio dell’alloggio, dovrà sfatare le dicerie sull’esistenza di fantasmi nella casa. Suggestionato dai racconti del portiere, Pasquale si imbatte in Alfredo, amante della moglie, e lo scambia per un fantasma. Con il suo dirimpettaio, il professor Santanna, silenzioso e invisibile testimone di ciò che accade in casa, intrattiene intanto lunghi monologhi. I regali di Alfredo consentono alla coppia un certo benessere e Pasquale, sentendosi beneficiato dal fantasma, non si pone troppe domande. Non sopportando più l’equivoca connivenza dimostrata dal marito, Maria decide di fuggire con Alfredo, ma i suoi familiari si recano da Pasquale per denunciare l’adulterio e vengono a loro volta scambiati per fantasmi. Alfredo torna con la moglie e Pasquale, senza donazioni, è in difficoltà: quando reincontra Alfredo, desideroso di riabbracciare Maria, lo riconosce come “fantasma” e gli rivela il suo amore per la moglie e la pena di non poterle assicurare una vita dignitosa. Alfredo, commosso da quelle parole, sta al gioco e regala a Pasquale il denaro desiderato.
Con la trilogia eduardiana di guerra e del dopoguerra (Napoli Milionaria – Questi Fantasmi – Filumena Marturano) incomincia quell’oscillazione fra spettacolo reale e spettacolo fantastico.
La guerra è finita ma i fantasmi torneranno a inquietare la vita di chi cerca di salvarsi senza chiedersi di chi sia lo scheletro che esce dall’armadio, a chi appartiene il denaro che miracolosamente si moltiplica e, finché la pancia è piena, non ha intenzione di chiarirsi di chi sia la mano che gli colma il piatto; è il momento di sbandamento del dopoguerra che ha rivoluzionato poi tutto.
I fantasmi, chi sono? Sono quelli che vivono questa nostra vita, sono i fantasmi del passato che vengono agli occhi alterati di Pasquale Lojacono e che sembrano fantasmi. Infatti quale è la sua battuta alla fine del secondo atto, quando si affaccia al balcone e parla con il professore? ” Niente professore… non è niente . Tutto a posto, tutto tranquillo. I fantasmi non esistono; i fantasmi siamo noi.”
La commedia è fondata su due nuclei tematici: la comunicazione difficile come difetto di solidarietà fra i vivi, e la fragilità dell’uomo proteso a credere vero ciò che desidera, magari affidandosi alla comprensione dei morti.